giovedì 5 maggio 2011

Il mio quadro



Il mio quadro

Giorno 2 Aprile 2011 il maestro Mausner ci è venuto a trovare a scuola per la seconda volta.

La prima volta che era venuto ci ha raccontato di come aveva vissuto la guerra, e di come lui e la sua famiglia si dovettero nascondere essendo di origine ebraica.Mi ha davvero affascinato tantissimo la sua storia. Sentirlo suonare mi ha un segno grande nell’anima non solo perché è bravo ma perché quando suonava sembrava che il suo violino comunicasse ogni tipo di emozione che erano talmente forti a volte mi sembrava addirittura derivare dalle immagini di quei sentimenti. E’ stata un’esperienza a dir poco unica, per questo volevo trovare un modo per ringraziarlo.

Dopo mille riflessioni capii in che modo potevo ringraziarlo… con un quadro!

Lui mi aveva fatto provare emozioni con la musica e decisi di ricambiare più o meno le stesse emozioni con la pittura dato che io sono abbastanza brava nel dipingere.Infondo, le arti non sono il miglior modo di esprimere sentimenti?

Ma pur troppo avevo un grande problema… non avevo la più pallida idea di cosa dipingere!

Per giorni ci ho ripensato e ripensato stando immobile davanti alla tela, ma non mi venivano idee e non sapevo nemmeno che colori usare.

Una sera mi sono andata a coricare e ho fatto un sogno.

Ho sognato che andavo in gita con tutta la mia classe in un museo d’arte. Stranamente però ad accompagnarci non era la nostra professoressa di arte, ma la nostra professoressa di inglese.La professoressa Pinsino è la professoressa che ha organizzato l’incontro con il maestro Mausner.

Sempre nel sogno, all’entrata nel museo d’arte c’era una quadro bellissimo, ed improvvisamente rimasi solo io nella stanza con il quadro, e poi mi sono svegliata.

La prima cosa che ho fatto non appena ho aperto gli occhi è stato prendere un foglio di carta e fare uno schizzo del quadro e poi verso il pomeriggio ho cominciato a dipingerlo.

Il giorno dopo l’ho portato a scuola e l’ho fatto vedere alla professoressa Pinsino, e lei ha deciso di organizzare un altro incontro con il maestro Mausner per consegnargli il quadro.

Così, come ho già detto all’inizio, il maestro Mausner è ritornato a scuola .

Quel giorno ero molto agitata, avevo paura che non gli sarebbe piaciuto dato che era un quadro molto semplice. Ma invece gli è piaciuto molto e ovviamente ha voluto sapere il significato del quadro. Gli dissi che quel quadro simboleggiava la vittoria della vita sulla morte. Iinfatti avevo fatto uno sfondo nero per fare risaltare il rosso della figura centrale. Simboleggia anche la maternità e la vita che continua. Dopo di che ci siamo fatti le foto chiacchierato un po’ e poi il maestro Mausner se ne andato portandosi via il mio quadro. Se devo dire la verità a me è dispiaciuto molto staccarmi dal mio quadro, perché ogni quadro che faccio per me è come un figlio. Dato che ci metto dentro anima, sentimenti, desideri, passioni e mille altre fantasie e ogni volta che riguardo uno dei miei quadri mi sembra di riviverle come se lo stessi dipingendo una seconda volta. Per questo per me è stato davvero molto difficile allontanarmi da lui. Ma in un certo senso ero anche felice, perché avrebbe fatto vivere quelle magnifiche sensazioni ad altre persone, e ai loro figli, ai nipoti, ai figli dei nipoti e così via, perché come spiega il mio quadro la vita continua.

Valeria Adelfio

III H

Plesso Mazzini

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