giovedì 31 marzo 2011

Festa della Frutta

PROGETTO “LA FRUTTA NELLE SCUOLE”




Tra le cose buone prodotte dalla natura c’è la frutta.
E’ dolce e buona, colorata e profumata e fa bene alla salute.
E’ già un miracolo vederla nascere: da un seme esce fuori un bellissimo frutto colorato, succoso e ottimo da mangiare.
Ne esistono di tutti i colori, di tutte le forme e di tutti i sapori, a seconda della parte del mondo da cui provengono.
La frutta esotica, ad esempio, ha forme strane e fantasiose che a volte sembrano di plastica.
Tutta la frutta è ricca di vitamine che in modo naturale aiutano a crescere e ci danno energia. Per questa ragione è buona abitudine mangiarla, sotto tutte le forme: in succo, in frullato, ma soprattutto ….. a morsi!
Vista l’importanza di questo alimento che a volte viene sottovalutato, già da qualche tempo la nostra scuola ha aderito al progetto “Frutta nelle scuole”, grazie al quale periodicamente vengono distribuiti in classe frutti di vario genere.
Sono agrumi, fragole, kiwi, mele e altri…, tutti di agricoltura biologica, coltivati senza concimi chimici, quindi proprio naturali naturali!
Assaggiare questa frutta a volte ci fa rendere conto della differenza rispetto a quelli che compriamo al supermercato. Anche se sono più piccoli e meno belli hanno un gusto più vero e genuino.
E’ allegro, simpatico e utile questo progetto e ogni volta che torno da scuola con la frutta è quasi festa….anche se spesso insieme ai miei compagni la mangio durante la ricreazione.

FABRIZIO G.
IV E
SCUOLA PRIMARIA

Festa della frutta

Mercoledì 30 Marzo 2011 noi alunni delle classi IV D/E della Scuola Primaria abbiamo dedicato la giornata alla frutta,istituendo una vera e propria festa.
Abbiamo fatto colazione con frutta di vario tipo,macedonie,succhi e torte preparate dalle nostre mamme.
Abbiamo gustato con piacere tutti i sapori e gli odori che ogni singolo frutto emanava.



La giornata si è conclusa con l'esposizione di alcuni lavori che abbiamo realizzato



e giochi all'aria aperta,immortalando la giornata con delle foto ricordo.
Le attività si sono concluse con l'allestimento di un cartellone murale che contiene i pensieri di ciascuno di noi.




Gli alunni delle classi IV D / E
Scuola Primaria

Inversione di...ruoli 2

Un nonno tutto sprint e un nipotino sempre stanco

Ogni giorno il nonno Vincenzo andava in palestra con il nipotino Davide.
Il nonno, vestito con tuta e scarpe da tennis, arriva davanti alla palestra 10 minuti prima del nipotino ed era già pronto per iniziare l'allenamento.
Davide , appena arrivato, si lamentava che era già stanco ed aveva bisogno di riposare
Quando iniziavano le attività, il nonno svolgeva tutti gli esercizi con impegno e completando sempre il lavoro assegnatogli dall’istruttore.
Nonno Vincenzo era molto conosciuto in palestra per la sua voglia instancabile di allenarsi ,infatti gli amici di Davide lo avevano soprannominato " Nonno Sprint".
Il nipote ,invece, al contrario svolgeva le attività in maniera svogliata, cercando sempre scuse per evitare di compiere gli esercizi,lamentando ora un dolore al braccio,ora alla mano o alla gamba, in modo da non faticare con gli attrezzi.
Certe volte si addormentava nella materassino e veniva svegliato dal nonno che era sempre pronto a ricominciare l'allenamento......
Davide si chiedeva da dove prendesse l'energia il nonno ,sempre attivo e volenteroso ed era molto orgoglioso di lui.

BEATRICE B. IV E
Scuola Primaria

mercoledì 30 marzo 2011

Ricerche sulla frutta

Abbiamo effettuato delle ricerche sulla frutta che vogliamo condividere con i lettori.

L’importanza della frutta

La frutta è molto importante perché contiene molte vitamine e sali minerali importanti per noi esseri viventi. Facilita l’eliminazione di sostanze pericolose per il nostro corpo .
I principi nutritivi di cui la frutta è ricca sono concentrati principalmente nella polpa. La caratteristica principale della buccia è il suo contenuto in fibre , inoltre protegge la polpa dall’esterno.
Durante i periodi caldi è importante mangiare molta frutta perché con la sudorazione si perdono molti sali minerali.
La frutta è ricca d’acqua e in alcuni paesi ,dal clima molto caldo, il suo consumo è essenziale per la disidratazione.
Nella frutta c’è abbastanza potassio ma anche magnesio ad esempio l’albicocca e la banana contengono molto potassio, l’ananas il magnesio.
La frutta è utile per prevenire molte malattie come il tumore ed è un alimento sano per tutti e svolge un’azione protettiva di tipo antiossidante .
La frutta mangiata cruda sazia facilmente. E’ importante che la mangino soprattutto i bambini che per crescere in modo sano hanno bisogno di proteine. La frutta dovrebbe essere mangiata con la buccia,perché contiene cellulosa e fibre utili all’intestino.
La frutta deve essere lavata accuratamente per togliere le tossine di natura inquinante.
Molta frutta , sia fresca ,che secca ,è usata come cibo ,
come confettura e per fare dei dolci.
La frutta è un dono più prezioso che la natura ci offre è
preziosa per la ricchezza delle vitamine,i sali minerali, gli zuccheri ma anche per il sapore e la bellezza delle forme e dei suoi colori.

Marta L. C. IV D
Scuola Primaria




Illustrazione grafica

Claudio B. IV D
Scuola Primaria

LE CARATTERISTICHE DELLA FRUTTA

La frutta è un alimento fondamentale, come la verdura, per
mantenere un giusto apporto di vitamine, sali minerali e fibre.
Le proprietà della frutta permettono, se consumata in modo corretto e regolarmente di alimentarsi in modo sano ed equilibrato.
Oggi la frutta è classificata dal punto di vista nutrizionale in tre categorie:
• Polposa: pere, mele, pesche, agrumi, fragole ecc.
• Farinosa: castagne
• Oleosa Fresca: noci
Dal punto di vista nutrizionale le tre categorie differiscono molto
tra loro.
La frutta polposa apporta un modesto contenuto calorico ed è importante per l’apporto di micronutrienti essenziali in piccole dosi quali vitamine e sali minerali.
La frutta farinosa apporta una quota calorica considerevole dovuta alla presenza di carboidrati.
La frutta oleosa fresca, a differenza delle altre due categorie, ha un elevato contenuto lipidico dunque la quota calorica è molto alta.
Nella dieta di ogni individuo la frutta non dovrebbe essere considerata un surplus ma un alimento indispensabile, questo perché i micronutrienti presenti hanno un ruolo fondamentale nella prevenzione di alcune malattie.
Nella frutta troviamo, inoltre, un’importante quota di fibra alimentare, oggi riscoperta per i suoi effetti anticolesterolemici (riduzione del colesterolo “cattivo”) e antitumorali.
A tutte queste proprietà della frutta si devono aggiungere quelle legate alle loro caratteristiche organolettiche (sapore, profumo, colore) che rendono questo alimento veramente insostituibile nell’alimentazione di tutti i giorni e non un alimento accessorio o secondario.

Giorgia A. IV E
Scuola Primaria



Illustrazione grafica

Giorgia C. IV E
Scuola Primaria

La cerimonia di consegna della Necropoli Punica.Progetto "Palermo apre le porte.La scuola adotta la città"




Giorno 7 Febbraio 2011alle ore 9.00 in occasione del'inizio ,per questo nuovo anno scolastico, del progetto “Palermo apre le porte . La scuola adotta la città” noi alunni delle classi IV D/E della Scuola Primaria siamo andati, insieme ad alunni di altre classi e con il maestro Antonio Artale, al Teatro Massimo per prendere in custodia le chiavi del monumento che dobbiamo adottare:la Necropoli Punica.
Le chiavi servivano per aprire la porta di accesso alla Necropoli e ripetere l’attività di studio sui Fenici, iniziata già lo scorso anno.
Dopo essere usciti da scuola, per arrivare al Teatro Massimo abbiamo percorso:Corso Calatafimi, Porta Nuova, abbiamo superato la Cattedrale, Corso Vittorio Emanuele, i Quattro Canti, abbiamo girato per via Maqueda e dopo un lungo tratto di strada siamo arrivati finalmente al Teatro Massimo.......tutto questo percorso è stato effettuato a piedi!!!
Abbiamo effettuato cosi' una lunga passeggiata per le strade della nostra città.
Quando siamo arrivati a destinazione siamo rimasti molto sorpresi
perché il Teatro é molto grande e imponente.
Appena entrati siamo saliti al 2^ piano , aspettando di essere chiamati a ritirare le chiavi , abbiamo notato che l’interno il Teatro è bello ed elegante, ci sono: affreschi, pitture e tende di color rosso porpora.
La vista del Teatro da lassù era meravigliosa: vedevamo il palco reale che è bellissimo, il palcoscenico, il posto dell’orchestra e tutta la platea piena di bambini e ragazzi di tante scuole della città.
Dopo aver ascoltato l’assessore che parlava della manifestazione i nostri compagni Claudio e Beatrice hanno ritirato due attestati che indicavano il nome del monumento adottato.
L’evento si è concluso premiando alcune scuole per il concorso sui presepi.
Tutti noi eravamo molto emozionati perché era la prima volta che visitavamo il Teatro Massimo.
Dopo aver fatto il percorso al contrario, siamo arrivati a scuola; in quel momento eravamo molto stanchi ma felici per la bella mattina trascorsa.
Siamo contenti di poter fare anche quest’anno da cicerone alla Necropoli Punica e speriamo tanto che verranno a trovarci numerose persone, anche straniere ,per far conoscere le nostre bellezze e un po’ della nostra storia anche a loro.

GLI ALUNNI DELLE CLASSI IV D/E SCUOLA PRIMARIA
Giorgia C. IV D
Maria Rita M. IV D
Paolo S. IV D
Marco B. IV E
Beatrice B. IV E
Martina C. IV E
Flavio R. IV E

VI ASPETTIAMO I GIORNI 13,14 E 15 MAGGIO 2011 PRESSO LA NECROPOLI PUNICA ,CORSO CALATAFIMI PALERMO

lunedì 28 marzo 2011

Il Signore degli Anelli I PARTE

Dopo aver studiato varie tipologie di testi narrativi noi alunni delle classi IV D ed E siamo andati nell’aula multimediale per vedere un film a cartoni animati su un racconto fantastico e d’avventura intitolato “ Il Signore degli Anelli”.



La storia ebbe inizio in una Terra Lontana dove gli artigiani del ferro forgiarono diversi anelli magici: 9 per gli uomini, 7 per i nani e 3 per i re degli Elfi.



Poi il Maligno apprese la tecnica della lavorazione del ferro e forgiò un anello, il più forte, quello che avrebbe dominato gli uomini e il mondo intero.
Gli uomini si opposero al potere del Maligno combattendo senza tregua per la libertà. Durante una battaglia il principe Isildur fuggi' con l’anello ma il Malvagio sopravvisse ed attirava verso di sè l'oggetto magico,che passo' nelle mani di diversi uomini fino a quando non finì nel Grande Fiume.
Il Maligno si approprio' degli altri anelli e trasformo' i proprietari in Spettri ,i terribili Cavalieri Neri, e li mando' per il mondo alla ricerca dell'anello che aveva perduto.
Dopo moltissimo tempo due amici di nome Smigol e Digol,durante una giornata di pesca, trovarono l'anello .
Smigol,soggiogato dal male , ammazzò l’amico per possedere l'oggetto e si trasformò in un essere soprannominato Gollum per le azioni crudeli che compiva ma anche lui perse l'anello,impazzendo dalla disperazione.
L’anello in seguito venne ritrovato da Bilbo ,un hobbit che lo porto' alla contea di Hobbitville dove lo custodi' per tanto tempo.
L’anello aveva il potere di non fare invecchiare,infatti , Bilbo organizzo' una festa per il suo 111° compleanno e invitò tutti gli abitanti della contea .
Nel corso della festa, Gandalf passo' a trovare Bilbo e gli spiego' che il potere dell’anello era forte e chi lo possedeva ne diventava schiavo,percio' era necessario distruggerlo e quest'impresa doveva essere affidata a Frodo, un hobbit generoso e coraggioso.
Bilbo ,in seguito alle parole del mago, si convinse lasciando cosi' l'anello all'amico.
Gandalf racconto' a Frodo la storia dell’anello e lo convinse a partire per evitare che il Malvagio Sauron,signore di Mordor, riprendesse l'oggetto ,che doveva essere distrutto.
Frodo e Sam,un suo amico, intrapresero il viaggio e si unirono a loro anche altri due hobbit: Pipino e Merry.

Giorgia C. IV D
Martina C. IV E
Maria Rita M. IV D
Paolo S. IV D
Scuola Primaria

mercoledì 23 marzo 2011

Inversione di...ruoli 1

“Dai Alex!”

Alex era tornato da scuola e il nonno lo raggiunse abbracciandolo forte : "Come è andata a scuola Alex?"disse lui.
"Male" rispose Alex "Stavo morendo dal freddo".
"Non ti preoccupare,ho comprato dei vestiti per la neve" disse il nonno prendendo un sacchetto con scritto Snowing Power.
Il nonno ed Alex ,dopo aver mangiato ,uscirono per andare in palestra ma la neve bloccava la strada,Alex penso' che avrebbe perso la lezione ed era infuriato......odiava perdere tempo!
Ma il nonno , euforico , scese dalla macchina che aveva posteggiato sul bordo della strada ed insieme ad Alex entrò in un parco , incominciando a correre insieme a suo nipote.
Alex non aveva voglia di giocare con la neve ma appena una palla si scagliò contro la sua faccia: si scatenò la battaglia!
Il nonno era molto più veloce di Alex perciò lo seppellì con la neve.
Dopo che Alex si scoprì da tutta quella neve un urlo lo fece capitombolare per terra.
"Dai Alex divertiti un po'!" grido' il nonno scappando via ,in quel momento i ruoli si erano invertiti:il nonno si comportava come un ragazzino ed Alex doveva ricordargli gli impegni da assolvere.
Alla fine,pero', il comportamento gioioso del nonno coinvolse Alex che levò dal viso il broncio che aveva avuto quando pranzavano .
Per fortuna in palestra ci arrivarono in tempo : l’orario era cambiato ma che fatica tenere a bada un nonno cosi' !

Claudio B.
IV D
Scuola Primaria

lunedì 14 marzo 2011

I MITI RIVISTI DAI BAMBINI

LA DEA FLORA
Tanto tempo fa lungo il corso del fiume Nilo si sviluppò la civiltà Egiziana.
Era un popolo che adorava molti Dei, si dedicava all’agricoltura, all’artigianato e al commercio e in poco tempo diventò un popolo ricco.
Un giorno accadde che degli uomini desiderosi di ricchezza pensarono di costruirsi delle oasi private, così deviarono il corso del fiume Nilo con delle dighe per i propri capricci e cambiarono la natura di quel territorio.
La Dea Flora, che era la protettrice della natura, andò su tutte le furie e cominciò a battere i piedi per terra tanto forte da provocare un terremoto che spaventò gli abitanti.
Infatti, le dighe crollarono e il fiume riprese il suo percorso originario.
Da allora tutti gli abitanti per non provocare l’ira della Dea Flora iniziarono a rispettare la natura e per onorare il fiume Nilo facevano una festa ad ogni straripamento.
MARTINA C. IV E
SCUOLA PRIMARIA



LA RICERCA DI ANOPI
Tanto tempo fa gli Egizi assistettero a un fenomeno: il terremoto.
Questo avvenne un giorno in cui gli Egizi svolgevano il proprio lavoro tranquillamente, all’improvviso la terra tremò, gli abitanti di quel paese erano spaventati e si misero subito in fuga verso i campi.
Gli Egizi erano spaventati e non capivano cosa fosse successo, allora si convinsero che quel fenomeno era avvenuto perché alcune divinità avevano litigato.
Anopi, dio serpente e divinità del buio, possedeva un cristallo di tanti colori che brillava alla luce del sole.
Baba, divinità litigiosa e ladra, con le sembianze di babbuino, per fare un dispetto un giorno prese il cristallo di Anopi e, saltando da un albero ad un altro, lo andò a nascondere in una grotta sotterranea.
Apopi, accortosi del furto, subito si mise a strisciare sotto terra, passando da una galleria ad un’altra e da una grotta ad un’altra pur di trovare il cristallo.
Per gli Egizi la ricerca di Anopi del suo cristallo aveva provocato il terremoto.
MARIA RITA M.
IV D
SCUOLA PRIMARIA



IL DIO TORUS
Tanto tempo fa presso la civiltà degli antichi Egizi si veneravano tanti dei:Amon-Ra, Osiride, Iside, Horus, Toht, Anubi e tra gli animali il bue e il gatto.
Un giorno Horus, essendo figlio unico, per aver compagnia chiese al padre un fratello.
Così Osiride diede vita a un gigante.
Horus contento si divertiva tanto con Torus, il gigante.
Un giorno accadde che Torus, essendo molto affamato, vide dei buoi e subito si gettò su di loro e li divorò.
Questo provocò l’ira del popolo e Osiride si vide costretto a rinchiudere Torus e chiese ad Anubi di tenerlo nel suo regno sottoterra e di non farlo uscire mai.
Da allora Torus rimase sottoterra, spesso si agitava e urlava e tutta la terra tremava, provocando un vero e proprio terremoto.
Così quando vi era un terremoto gli Egiziani dicevano:"Torus è agitato,vuole uscire!"
PAOLO S.
IV D
SCUOLA PRIMARIA

sabato 12 marzo 2011

Ghino il ghiro

In un paese lontano viveva un ghiro di nome Ghino. Passava la sua vita a fare ciò che fanno tutti i ghiri del mondo: essendo un roditore notturno dormiva di giorno e la notte andava alla ricerca di cibo per saziare la sua fame. Non aveva ancora pensato ad accasarsi, tuttavia aveva una tana bella, pulita e piuttosto ampia. Quell’anno, a causa del maltempo, in tutto il paese vi era una terribile penuria di cibo: infatti ce n’era poco per tutti sia uomini che animali. Vanamente la notte vagava per i campi alla ricerca di qualcosa da rosicchiare; in genere si accontentava di radici, qualche insetto o a volte nulla. I pochi alberi di noce vicini alla sua tana avevano i rami totalmente vuoti. Un querceto poco lontano non aveva più ghiande: buona parte di esse venne raccolta dai contadini per saziare i maiali da loro allevati, quelle poche cadute a terra furono divorate da affamatissimi cinghiali selvatici.

Ghino non si era mai allontanato dalla sua terra, tuttavia, in un tardo pomeriggio autunnale, era quasi buio, per la fame, pensò di superare il torrentello che era il limite del mondo a lui noto. Chissà cosa ci poteva essere al di là dell’acqua! E così si tuffò e a nuoto, a fatica, raggiunse dopo un po’ la riva che aveva dirimpetto. Era forse un altro mondo? Ma no! Tutto appariva uguale! C’erano campi e alberi. Subito, ma con cautela, iniziò la sua avventura nel nuovo mondo alla ricerca di cibo. Intanto si era fatto buio. Con la sua vista acutissima notò poco lontano da esso molte piante di quercia ma esse erano diverse da quelle che vi erano nel suo mondo infatti non avevano più la corteccia. Aveva sentito parlare di querce da cui si ricavava il sughero ma che non avevano ghiande. Si accorse anche che lì vicino vi era una segheria e un deposito. Peccato! Decise di andare ancora avanti perché le sue budella si lamentavano in modo terrificante. Tutt’assieme notò un rapido movimento e un impercettibile rumore che si era generato esattamente nell’unione di due enormi rami di una sughera. Perbacco! Vi era un nido di un qualche uccello. Ahimè era il rifugio di un gheppio il peggiore pennuto che potesse capitare in un momento simile, un rapace continuamente affamato. Il gheppio notato il ghiro pensò di avere sottomano un bocconcino delizioso con cui fare bel banchetto, una ghiottoneria da inghiottire in un sol boccone. Ghino si accorse del pericolo e corse verso la segheria e in un angolo cercò di fare una buca nella ghiaia ma non fu così veloce quanto il gheppio ad arrivare su di esso e a ghermirlo. Il piccolo ghiro ebbe una paura terribile, tuttavia non perse la calma.

…. Infatti la calma fu la salvezza di Ghino. Si guardarono a lungo, nessuno dei due si muoveva: uno attendeva la morte, il rapace invece era ormai convinto di essersi guadagnato un magnifico boccone. Appena il gheppio fece la mossa per uccidere il povero ghiro col suo becco adunco, si sentì un lieve rumore e un’unghiata lo colpì. Una volpe, affamata anch’essa, infatti, arrivata quatta quatta, aveva inferto una bella botta con la sua zampa al gheppio che perse i sensi, il poverino finì addentato dalla volpe che scomparve nelle campagne. A causa della lite Ghino fu mollato dalle unghie del rapace e fuggì a zampe levate ripercorrendo come un fulmine il sentiero che passava vicino la sughera fino a raggiungere il torrentello. Era il momento di rifare il bagno. Si rituffò in acqua e guadagnò a nuoto la riva del suo vecchio mondo. Accidenti che fatica e … che paura! Era già quasi l’alba. Felice, rivide i luoghi a lui cari: il querceto, i campi, la campagna, la sua tana dove poté riposare fino all’indomani.

Alcuni giorni dopo, era pomeriggio, sognava di mangiare e di saziarsi, quando, ritornato in sé, sentì un vocìo lontano: voci umane! Fu incuriosito ma l’abbaiare di un cane lo rassicurò. Erano tornati! La villetta vicina al centenario albero di magnolia era di nuovo abitata e forse, come ogni anno, per un periodo di vacanza in occasione del ponte dell’Immacolata. Ghino si affacciò dalla sua tana e vide i bambini giocare felici sul manto d’erba e la loro cagnolina Agnese che li rincorreva abbaiando. Appena fu notte Ghino andò a rivedere la sua amica Agnese nella legnaia, dov’era la sua cuccia, calda e confortevole. Lì Agnese divise la sua cena col piccolo ghiro: pane raffermo inzuppato in sugo d’agnello. I due si raccontarono le loro avventure sino a tarda notte e così avvenne per diverse sere. Qualche giorno dopo però Ghino, ormai ben rimpinguato e in buona salute si congedò dalla sua amica con un arrivederci. In quei giorni l’aria si era fatta molto rigida e l’inverno era alle porte: era arrivato per lui il momento di andare in letargo e il suo sonno sarebbe durato molto a lungo. Si salutarono giurando di rivedersi quando l’aria fosse ritornata calda, i campi ricolmi di fiori e le gemme vive sui rami.

a.a.

Una domenica in chiesa.

Michele la domenica va in chiesa e suona la chitarra nel corso delle funzioni. La chiesa, di solito, è molto affollata, per la verità più da vecchietti che da giovani perché le persone anziane amano molto le funzioni religiose, i giovani un po’ meno. Il parroco, Don Gioacchino, non è del tutto felice di ciò.

Alle dieci in punto il chierichetto suona la campanella: inizia la messa durante la quale tutti cantano e partecipano (chi più, chi meno), chi seduto, chi in piedi, qualcuno in ginocchio.

Il sermone del parroco è di solito molto appassionante: tutti sono attenti e ne condividono i contenuti.

Alla fine della funzione Don Gioacchino fa un appello ai fedeli chiedendo loro un’offerta per riparare il tetto della canonica che a causa di alcune tegole rotte si allaga tutte le volte che piove. A tale appello segue un mormorio e subito il sacerdote richiama tutti al silenzio augurando di seguito buona domenica e buon appetito: un modo molto intelligente per mandare i fedeli a casa.

Fuori dalla chiesa un povero seduto per terra chiede l’elemosina, molti, impietositi, si chinano e danno un po’ di monete e ricevono un sorriso di riconoscenza. Dei ragazzi si salutano dandosi appuntamento nel pomeriggio. I vecchietti si allontanano lentamente e pensierosi…… .

È la vita di tutte le domeniche.

a.a.